Dopo aver trascorso la notte,
se ne vanno insonni
fuori ad affrontare
la luce velata del mattino.
Trascinano i loro piedi
per le strade,
oltre i ponti,
dentro la sabbia bagnata.
Si spogliano, uno a uno;
lasciando tutto indietro,
al vento,
entrano nel mare furente.
Li colpisce
batte attraverso
i loro corpi nudi
intorpiditi.
Non sentono nulla.
La prima frase del sole
arriva fredda
li brucia.
Spinti
fuori dal mare
strisciano
Sulla battigia.
Un umido abbraccio
li trova frementi di calore
labbra blu e morte, pizzicanti
in maggio.
Poem by Fidan Gasimova
Translated by Vera Linder
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